Martedì 22 ottobre ’24 abbiamo presentato il nuovo numero della nostra rivista, “la camorra vista&rivista” (quello d’autunno 2024) presso la sala consiliare del Comune di Casal di Principe. Una presentazione ricca di testimonianze in un pomeriggio dove a Casal di Principe si attendeva il verdetto del Tribunale Amministrativo Regionale per un ricorso fatto che sarebbe arrivato (il verdetto) poche ore dopo a convalidare l’elezione della nuova amministrazione guidata da Ottavio Corvino in carica dallo scorso giugno per soli 9 voti di scarto. Alle 17 nemmeno il temporale d’ottobre ha fermato la voglia di una comunità che non vuole fare passi indietro e che sarà raccontata da noi e da loro stessi lungo quel sodalizio tra la nostra rivista che è anche su questo portale e a Casal di Principe. Ecco la cronaca di un appuntamento da cui abbiamo raccolto molte buone conferme e i contenuti, tutti interessanti e pieni di spunti, di chi è stato chiamato a dare testimonianza.
La giornata era di quelle intense e significative in capo ad un nuovo capitolo che Casal di Principe ha scritto dal giugno del 2024 con le nuove elezioni comunali con le quali ben 5 candidati con relative liste si sono proposti alla città per guidarla oggi e nei prossimi anni. Il ballottaggio che ne conseguì ha segnato l’inizio per soli 9 voti di scarto della compagine guidata da Ottavio Corvino che per la presentazione del nuovo numero de “la camorra vista&rivista” arriva poco dopo le 17.30 ma è attesissimo dacché può aprire anche il portone del Comune. Il passo nel cortile è celere vista la lunga attesa che abbiamo fatto fuori in attesa che qualcuno aprisse. Al primo piano la sala consiliare è una stanza stretta e lunga ma c’è dentro tutto quello che occorre per fare i consigli comunali. Tra il pubblico don Carlo Aversano, decano della diocesi e della chiesa di Casal di Principe ma anche tanti volti di giovani.
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A presentare il nuovo numero de “la camorra vista&rivista” ci sono volti ed esperienze diverse tutte da ascoltare. I saluti istituzionali del sindaco Ottavio Corvino che siede accanto a Martina Natale vice sindaco e assessore alla cultura. I loro interventi danno subito il passo giusto. Ottavio Corvino elogia il potere della democrazia in una città che in qualche tratto dei decenni passati faceva fatica persino a parlare di elezioni e di democrazia e che invece ora può consentirsi persino un ricorso per ricontare i voti delle elezioni di giugno. Fa riferimento alla rivista il sindaco e al racconto che si può fare oggi di Casal di Principe. La stessa direzione scelta da Martina Natale, la giovane vicesindaco e assessore alla cultura con il suo saluto che si era guardata con attenzione questo portale ed i suoi contenuti prima di arrivare a parlare davanti ai presenti dell’impegno a continuare ogni contrasto alla criminalità. Francesco De Rosa fondatore e direttore della rivista e di questo portale ricorda il legame e l’attenzione con cui sia la rivista che il portale ha voluto raccontare, già 15 anni fa, il grande impegno dei casalesi perbene che si ribellarono alla camorra. E così dissemina volentieri tra un intervento e l’altro inediti, aneddoti e dettagli di un impegno giornalistico che si è sempre voluto fare testimonianza e momento di inclusione tra voci e nomi diversi. Accanto al sindaco c’è Antonella Schiavone, casalese orgogliosa e fiera che con Francesco De Rosa ha messo in campo ogni energia per portare il nuovo numero della rivista nella città di don Peppe Diana. Già. C’è voluto il sacrificio di don Peppe Diana, come in Sicilia quello di Falcone, Borsellino e tanti altri, per scuotere coscienze e far cominciare la rivincita di una comunità. Gianluca Giordano, avvocato penalista è stata la prima testimonianza dell’appuntamento pomeridiano. Lucido, efficace a ricordare tutta la passione di un impegno che mette in campo anche nella sua professione quando difende e tutela nei tribunali le vittime di camorra. Ed è un impegno che non conosce sosta. Accanto, il secondo intervento è stato quello di Antonio Di Zazzo, coordinatore provinciale a Caserta della UIL Scuola che ha fatto sodalizio e sostenuto la rivista e questo portale web in nome della legalità che anima molti suoi progetti. Antonio Di Zazzo ricorda il legame con il sacrificio di Coviello che fu ucciso dalla camorra. E annota dall’interno l’impegno che ci deve stare in tutte le scuole della provincia di Caserta e del suo capoluogo per formare cittadini consapevoli, per evitare disagi, precarietà alla scuola. Antonella Schiavone è emozionata. Lo si sente dalle parole che sceglie per il suo intervento. Felice di portare di persona gli stessi temi del suo articoli/testimonianza pubblicato sul numero che si presenta. Parla delle donne e della difficoltà che le donne hanno a Casal di Principe per vincere una mentalità patriarcale, brodo di coltura della camorra di ieri e di oggi. Ma il suo è un orizzonte d’avvenire, d’impegno civile e politico che ha voluto mettere da casalese e da imprenditrice.
Il passo successivo nel pomeriggio della presentazione del nuovo numero della rivista è un susseguirsi di belle emozioni. Quelle che arrivano dalle parole e dalla testimonianza di Gianmario Siani, figlio di Paolo Siani e nipote di Giancarlo che trovò il martirio da giornalista per opera della camorra spietata che amava (ed ama) il silenzio e l’omertà. Le parole di Gianmario, presidente della Fondazione Giancarlo Siani sono un inno alla vita, hanno le stesse fattezze e la fisionomia del papà Paolo che in questi anni si è tanto speso a favore della legalità e della testimonianza. Gianmario invita alle belle parole, alla costruzione di un mondo migliore, a non farsi da parte, a non lasciare spazio e visibilità ai peggiori. La testimonianza di Augusto Di Meo è un racconto incredibile, preciso, vivo come se si raccontassero le cose in diretta avvenute invece ben 30 anni fa quando quel 19 marzo del 1994 gli capitò di essere l’unico testimone oculare sui luoghi dell’assassinio di don Peppe Diana a cui lo legava un rapporto di amicizia e di conoscenza profonda. Parla a braccio Augusto ma le sue parole scavano frontiere, dividono l’impegno dalla rassegnazione, invitano alla testimonianza, alla passione civile. Sarà una delle voci presenti nei prossimi racconti della rivista e di questo portale. Salvatore Cuoci lo segue con la stessa intensa forza creativa della testimonianza. Porta le parole di una testimonianza che iniziò quel giorno di marzo di 30 anni fa con le cooperative che hanno preso in carico i beni confiscati alla camorra per farle diventare semi di speranza e di economia concreta, il pacco alla camorra, le buone mozzarelle dalle “Terre di Don Peppe Diana”, la memoria visiva e narrativa che è nella “Casa di Don Peppe Diana”, il pranzo e la cena del ristorante “NCO” che è stato fucina di ricupero umano e sociale. Nelle parole di Salvatore Cuoci, coordinatore del Comitato Don Peppe Diana c’è tutto il senso di un impegno che porta le sigle di Libera, del Gruppo Scout Agesci e di tante altre realtà associative del luogo. Si tratta di un percorso corale, che ha messo assieme persone, entusiasmi, la chiesa e la società civile. Nessun attore solitario. Lo ha detto con chiarezza anche Pasquale Corvino, presidente della Cooperativa sociale Agropoli e memoria umana e sociale che ha ricostruito i passaggi cruciali di un’esperienza che a Casal di Principe è stata un esempio significativo portando, ancora oggi, persone da tante parti d’Italia e non solo che arrivano a Casale per capire come si può configgere la camorra e come riscattarsi da un timbro cupo e nefasto. Tra i presenti c’è Renato Natale ad ascoltare, in mezzo al pubblico, i temi del pomeriggio che sono anche sul nuovo della rivista con lo stesso senso civico che ha messo in campo nei tanti anni trascorsi in cui è stato sindaco di Casal di Principe e della sua rivincita. Il termine dell’incontro è affidato alle parole di Francesco De Rosa che invita a sostenere la rivista, del sindaco Ottavio Corvino pronto ad investire sul tema della legalità attenzioni ed azioni, di Antonella Schiavone a cui non resta che ringraziare tutti coloro che hanno partecipato con attenzione ed interesse immutato una presentazione che ha avuto il pregio di riportare al centro, con le voci e le testimonianze di tanti, il tema della legalità e della lotta alla camorra.
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