Non era ancora finito il 2023 quando una nota ufficiale dai coordinatori del Banco Alimentare regionale è arrivata a via Diaz, 140 a Portici dove opera con molte sue diramazioni il Presidio Libera e tante altre sigle, insegne, progettualità e aneliti di impegno civile e culturale. Dopo un lungo percorso fatto di gesti importanti che arrivano a tante famiglie e persone bisognose e vengono gestite con discrezione Leandro Limoccia, animatore instancabile, assieme a tanti altri attivisti e volontari che si vedono costretti a dire di “andare altrove” ai tanti visi e casi di una umanità che avevano preso a cuore. Il portale lacamorra.it e tutta la redazione è al fianco del Presidio Libera di Portici che si è mobilitato, nonostante la volontà politica del sindaco Cuomo avversa affinché tutto possa essere ripristinato. Ecco i dettagli…
La prima reazione di Leandro Limoccia e di tutto il gruppo che opera a via Diaz 140 di Portici è stata incredula, un fulmine e ciel sereno, qualcosa che non si poteva prevedere nonostante la dichiarata avversione della giunta comunale di Vincenzo Cuomo verso il Presidio Libera che è anche coordinamento anticamorra e molti altri impegni e sigle sociali che fanno tutte riferimento allo stesso luogo, la depandance di villa Fernandez il bene confiscato alla camorra. «Attraverso il Banco Alimentare – tiene a sottolineare Leandro Limoccia – ci occupiamo di assistenza diretta a favore di chi ha necessità e attraversa un momento difficile. La distribuzione dei pacchi alimentari diventa per noi attività preziosa per un gran numero di persone non solo per risolvere concretamente un problema e alleviare le forme più gravi di indigenza, ma un’occasione per entrare in contatto con realtà difficili e nodo di una rete più complessa che tende a favorire la lotta alla povertà, l’ascolto, il sostegno, l’inclusione e la coesione sociale, la tutela dell’infanzia. Il 18 dicembre 2023 abbiamo ricevuto una email dal Banco Alimentare con le seguenti testuali parole: “il Comune di Portici ci ha comunicato che da gennaio 2024 la distribuzione sarà affidata a “Semi di pace””. Siamo rimasti basiti visto che il Comune ci ha ignorato, senza ricevere alcuna comunicazione. Al contrario, in molti Comuni perseguendo l’obiettivo della correttezza, della trasparenza amministrativa e del rispetto, si promuove il dialogo e il confronto con chi si è adoperato per garantire un servizio alla collettività. Il 2 gennaio 2024 abbiamo inviato una PEC al Sindaco del Comune di Portici, senza ricevere, al momento, alcuna risposta. Si chiede dunque di dare risposte concrete in merito alla decisione di sollevarci dalla responsabilità della distribuzione dei pacchi alimentari per affidarla ad altra associazione, in modo del tutto autonomo e in assenza totale di trasparenza e di valide motivazioni». E infatti, il 2 gennaio la lettera inviata “al Sindaco del Comune di Portici, Dott. Vincenzo Cuomo e.p.c. Al Direttore del Banco Alimentare,
Dott. Roberto Tuorto” è stata spedita puntuale portando con sé tutte le ragioni e le parole del dissenso.
«Il sottoscritto, Avv. Leandro Limoccia, nella qualità di Presidente e legale rappresentante dell’associazione in intestazione, premesso I) che il “Collegamento Campano contro le camorre “G. Franciosi” dal 15 settembre 2016, con il Progetto e lo Sportello “Dammece ‘na mano”, ha iniziato la distribuzione di cibo con i pacchi acquisiti direttamente dal Banco Alimentare a più di 400 persone bisognose, costituenti 170 famiglie di Portici, del Vesuviano e dell’Agro Aversano; II) che, dal 2018, la medesima associazione, con il contributo del Comune di Portici, ha continuato a provvedere, tramite i pacchi acquisiti dal Banco Alimentare, alla distribuzione di cibo a 200 famiglie bisognose e dal 2019 ha provveduto annualmente alla distribuzione di cibo a 230 famiglie indigenti; III) che l’attività di assistenza e distribuzione dei pacchi alimentari è stata sempre svolta con l’impegno volontario e mai ha dato luogo a contestazioni di sorta; IV) che, il 18 dicembre 2023, l’associazione che rappresento ha, inaspettatamente, ricevuto una e-mail dal Banco Alimentare del seguente tenore: “il Comune di Portici ci ha comunicato che da gennaio 2024 la distribuzione sarà affidata a “Semi di pace”, nella persona delegata della sig.ra Carla Mosco”; V) che il Collegamento Campano contro le camorre “G. Franciosi” non ha ricevuto alcuna comunicazione formale da parte del Comune Portici in ordine all’affidamento della distribuzione dei pacchi del Banco Alimentare ad altra associazione, a cui ha provveduto dapprima, negli anni 2016 e 2018, direttamente e successivamente, dal 2018 e sino a tutto 2023, con il contributo del Comune di Portici, tanto premesso informa i destinatari della presente, avendone la capacità ed i mezzi, come dimostra la pregressa positiva attività svolta in tali sensi, di avere interesse alla continuazione della funzione sociale della distribuzione degli aiuti Alimentare provenienti dal Banco Alimentare ed al contempo, ai sensi della normativa vigente anche circa il diritto di accesso agli atti amministrativi, chiede ai medesimi destinatari della presente, nel caso di conferma della comunicazione informale ricevuta dal Banco Alimentare con l’e-mail del 18/12/2023,
la comunicazione formale del provvedimento di affidamento a terzi con indicazione degli atti amministrativi, di cui chiede sin d’ora l’acquisizione, che hanno escluso l’associazione che rappresenta, dalla distribuzione degli aiuti alimentari provenienti dal Banco Alimentare acquisiti tramite il contributo del Comune di Portici. Rimane in attesa del riscontro dovuto nei termini di legge».
Sin qui le parole del dissenso per quello che è considerato un vero e proprio scippo o anche il modo migliore messo in atto dall’amministrazione comunale di Portici per creare antagonismi inutili e dannosi alla collettività di Portici tra associazioni e realtà sociali con fini contigui che potevano essere messi in collaborazione e che, invece, vengono messi in alternativa nelle condizioni di fare del bene. La battaglia di Leandro Limoccia e del “Collegamento Campano contro le camorre “G. Franciosi” che opera negli stessi luoghi del Presidio Libera di Portici la seguiremo con dovizia affinché la inspiegabile esclusione ad un servizio garantito gratuitamente con discrezione ed efficacia possa continuare anche a via Diaz 140 in Portici nei luoghi dove un tempo viveva il capo di un clan della camorra locale.
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