Per nulla degne di una capitale europea, le immagini che hanno già fatto il giro del mondo dei garagisti napoletani che inseguono e picchiano i turisti che avevano lasciato in parcheggio a loro le loro auto rappresentano davvero la punta dell’icerbeg di ciò che è ben più di un sospetto. Sono decine i garage a Napoli gestiti per conto della camorra con metodi camorristi, con tariffe esorbitanti, con il vizio di occupare persino i posti pubblici che sono davanti ai loro ingressi. La denuncia l’aveva già fatta l’attivissimo Francesco Emilio Borrelli. Così ciò che è accaduto mercoledì 31 luglio 24 in via Goethe allarga altri sospetti su ciò che sta trasformando Napoli diventata meta di centinaia di turisti. E se questo turismo, come sospetta un napoletano sempre attento a denunciare i fenomeni illegali come lo è l’oncologo Antonio Marfella, stesse dando nutrimento oltre che alla economia sana della città anche a quella illegale e criminale?
di francesco de rosa
Una rissa tra i gestori di una autorimessa e alcuni turisti, con tanto di inseguimento per le strade del centro, ha agitato l’ultimo mercoledì di luglio a Napoli. Un video che ha fatto il giro del web non solo in Italia. Immagini forti e devastanti per l’immagine di Napoli. Una violenza ed un degrado legate ancora una volta al tema del parcheggio delle auto in città che quando non è tracotante ed illegale per opera di parcheggiatori abusivi tante volte legati a clan della camorra è quello, come in questo caso, dei garage legalmente dichiarati ed aperti: un vero mondo a parte. Fenomeni combattuti entrambi, a muso duro, dal deputato napoletano di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che, questa volta mette nel mirino la gestione del garage teatro dei fatti violenti di mercoledì 31 luglio nel cuore di Napoli. A pochi metri dalla Questura. La ricostruzione della vicenda di violenza e degrado dice che un gruppo di turisti stranieri aveva lasciato le vetture in una autorimessa prossima anche alla zona del Municipio prima di fare un giro della città. Al rientro, i turisti avrebbero trovato la carrozzeria delle vetture danneggiata ma soprattutto una richiesta considerata esagerata per il parcheggio: 6 euro l’ora a macchina. Il gruppo di turisti, stando a quanto è stato possibile ricostruire, si è così rifiutato di pagare. Ne è nato un diverbio e gli animi si sono surriscaldati. Nel video si vedono i garagisti napoletani inseguire i turisti per strada, i calci e i pugni tra lo sgomento di chi assiste alla scena. Sul posto sono arrivate poi le volanti della polizia, ma il traffico si era già paralizzato. «Sulla situazione garage – dice lo stesso Francesco Emilio Borrelli – sono anni che lanciamo l’allarme. Tariffe spropositate, strade pubbliche usate come postazioni auto dei garage con relativa sosta selvaggia, intere vie bloccate. Se poi chi gestisce queste autorimesse lo fa con metodi pseudo-camorristici e fa ricorso all’intimidazione e alla violenza allora è il caso di fermarli».
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Il solerte ed attento oncologo Antonio Marfella sul tema del turismo che Napoli sta vivendo aveva già lanciato il suo allarme partendo dalle polveri sottili degli arei che attraversano il centro storico per atterrare a Capodichino ormai saturo di traffico. Intanto lo scorso aprile il Comune di Napoli si vide costretto a ricorrere ad un piano speciale (non proprio riuscitissimo) per gestire il flusso di turisti tra Pasqua e Pasquetta: un milione le persone attese, ben più degli abitanti che conta al momento la terza città d’Italia. “Le luci – si leggeva in quei giorni – non si spengono più, e conquistano zone un tempo inavvicinabili. L’incrocio tra via Duomo e via Vicaria Vecchia, ad esempio: a pochi passi da qui a inizio anni Novanta un uomo si fece scudo di una bambina – Annalisa Durante – per scampare a un agguato. Ora all’angolo ci sono bar e c’è gente che prende spritz (veneti) sotto il severo sguardo del San Gennaro dipinto da Jorit. Mentre alla Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta va in scena la BMT (Borsa Mediterranea del Turismo), da Cannes arriva l’ennesima riprova che la città di Partenope è ancora ben sotto i riflettori dei viaggiatori di mezzo mondo. Resonance, società di consulenza nei settori del turismo, sviluppo economico e investimenti immobiliari, piazza Napoli nella top 30 delle mete più ambite d’Europa, scalzando in questa graduatoria finanche la leggendaria Venezia”. Al di là della riflessione e del tentativo di criminalizzare il fenomeno del turismo che, in realtà, porta solo del bene ad una città, le domande restano tutte in piedi. Si sta arricchendo anche la camorra? Quanto è in grado la città di dare quella giusta accoglienza che ogni turista merita per averla scelta? Chi sorveglia ed effettua controlli sulla gestione dei garage, dei titolari che li hanno in custodia, dei loro comportamenti? Queste ed altre domande conviene continuare a farsi.
Intanto desta sgomento, oltre ogni ipotesi, l’idea che chi dovrebbe tutelare e “accogliere” i turisti sono gli stessi personaggi che detengono metodi identici alla sopraffazione camorristica. Bloccando il centro storico di una città nel pieno della stagione turistica con turisti che si sono visti aggredire con metodi camorristici, con mazze ad elettrochoc uscite fuori proprio dal garage che è in via Goethe. Vi lasciamo le immagini inquietanti di ciò che è successo mercoledì 31 luglio 24 a Napoli…