È stato pubblicato, a cura dell’Agenzia UE Europol, il Rapporto “Decoding the EU’s most threatening criminal networks” sulle reti criminali presenti e attive nel territorio comunitario.
Il Rapporto Europol, in particolare, individua 821 reti criminali attive nell’Unione europea in grado di incidere sulla sicurezza interna della regione. Il totale dei membri delle reti identificate supera i 25.000 individui. Queste reti sono attive in una serie di settori criminali, tra cui il traffico di droga, le frodi, i reati contro il patrimonio, il traffico di migranti e la tratta di esseri umani.
Il traffico di droga si distingue chiaramente come una delle attività chiave: la metà delle reti criminali definite più minacciose è coinvolta nel traffico di droga, sia autonomamente che come parte di un portafoglio di attività. Circa un terzo (ossia il 36%) si concentra esclusivamente sul traffico di droga.
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L’ABCD delle reti criminali più minacciose.
Agilità. Le reti criminali più minacciose mostrano una notevole agilità. Sono in grado di sfruttare in modo creativo le opportunità nel mondo legale, ad esempio utilizzando o creando strutture commerciali legali per facilitare o nascondere la loro attività criminale e per riciclare il loro denaro. L’86% delle reti criminali più minacciose si avvale di strutture commerciali legali (LBS). La maggior parte si infiltra nelle cosiddette LBS ad alto livello o crea una propria LBS. I settori più vulnerabili alle infiltrazioni della criminalità organizzata comprendono l’edilizia e la logistica. Il 34% delle reti criminali più minacciose (circa 280) è attivo da più di 10 anni.
Senza confini. Le reti criminali più minacciose conducono operazioni criminali senza confini. Le loro attività toccano molti paesi e la loro composizione è spesso di tipo internazionale, con membri della rete provenienti da molti paesi dell’UE e del mondo che cooperano all’interno delle reti. Infatti, sono 112 le nazionalità rappresentate tra i membri delle 821 maggiori reti, e il 68% delle reti è composto da membri di più nazionalità, mentre il 32% ha membri di un solo paese. Non solo: il 76% delle reti criminali più minacciose è presente o attivo in almeno due-sette paesi.
Controllo. Le reti criminali più minacciose esercitano un forte controllo e si concentrano sulle loro operazioni criminali, tendendo a specializzarsi in un’unica attività criminale principale: le reti veramente poli-criminali sono un’eccezione piuttosto che una regola. La leadership dell’82% delle reti criminali più minacciose è stabilita nel paese principale di attività o nel paese di origine dei membri chiave, mentre circa il 6% delle reti criminali più minacciose ha una leadership che coordina le operazioni dall’esterno dell’UE.
Il Rapporto sottolinea che la grande maggioranza delle reti criminali più minacciose si concentra su un’attività criminale principale: l’82% delle reti si occupa, infatti, di un’attività criminale principale, e solo il 18% può definirsi poli-criminale. Poiché il profitto è l’obiettivo principale che unisce gli attori criminali, il riciclaggio di denaro è una parte fondamentale delle imprese criminali e quasi tutte (96%) le reti riciclano esse stesse i proventi criminali.
Distruttive. Le attività criminali e le pratiche corruttive delle reti criminali più minacciose infliggono danni significativi alla sicurezza interna, allo Stato di diritto e all’economia dell’UE. Secondo il Rapporto, il 71% delle reti pratica la corruzione per agevolare attività criminali o ostacolare le forze dell’ordine o i procedimenti giudiziari. Il 68% delle reti ricorre alla violenza e all’intimidazione come caratteristica intrinseca del loro modus operandi. Il 32% non usa la violenza semplicemente per evitare di essere scoperto dalle forze dell’ordine.
L’Italia nelle reti criminali. Specifica il Rapporto che le reti criminali di tipo mafioso italiano sono spesso incentrate su membri chiave italiani. Tuttavia, con attività in più di 45 paesi, hanno una portata molto ampia nell’UE (oltre all’Italia principalmente in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Malta, Romania e Spagna) e oltre (in Colombia, Svizzera e Stati Uniti d’America). Le loro attività principali sono il traffico di droga (comprese cocaina, cannabis ed eroina), l’estorsione e il racket, il traffico di rifiuti, le frodi sulle accise sul tabacco e il riciclaggio di denaro. In particolare, diverse potenti famiglie della ‘ndrangheta guidano una rete criminale di tipo mafioso impegnata in varie attività criminali come il traffico di droga, il traffico di armi da fuoco e la frode fiscale. L’attività principale della rete è il traffico di droga dal Sud America all’Europa fino all’Australia. Lavorano in collaborazione con il “clan del Golfo” colombiano e un’altra rete che opera in Ecuador e in diversi paesi europei. Forniscono anche armi al famigerato PCC (Primeiro Comando da Capital) in cambio di cocaina. I proventi criminali vengono investiti in vari paesi europei e sudamericani, principalmente in immobili, ristoranti, supermercati, alberghi e altre attività commerciali.
L’uso combinato di violenza e corruzione. Secondo il Rapporto, una parte fondamentale delle reti criminali analizzate utilizza la violenza e/o la corruzione come parte della propria strategia criminale. Le reti criminali impegnate nella violenza e nell’intimidazione sono coinvolte principalmente nell’estorsione e nel racket come caratteristica intrinseca del loro modus operandi. La maggior parte delle reti criminali coinvolte nel traffico di droga, nella criminalità ambientale, nel traffico di armi da fuoco e nella tratta di esseri umani pratica qualche forma di violenza o intimidazione. Un terzo delle reti criminali, però, non ricorre alla violenza o all’intimidazione: queste reti criminali sono coinvolte principalmente in attacchi informatici, frodi online e contraffazione. Il 71% delle reti criminali più minacciose ricorre a qualche forma di corruzione, e il 28% la utilizza in modo proattivo e sistematico. I dati rivelano come i criminali utilizzano la corruzione, attivamente e passivamente, per favorire le loro imprese criminali. Le tangenti rappresentano il modus operandi più diffuso, insieme all’elargizione di doni e ad altri benefici “in natura”. Tra le reti criminali più minacciose, una su cinque utilizza sia la corruzione che la violenza in modo proattivo e pianificato, come parti cruciali del proprio processo aziendale.