Unico in Europa, l’Italia sta beneficiando di un PON denominato “Legalità” che è, di fatto, uno strumento unico nel suo genere atto a contrastare la criminalità che attanaglia in Sud del Paese. Dalla Campania alla Calabria, alla Puglia fino alla Sicilia. Tra le attività finanziate dal PON Legalità, Criminal Focus Area un progetto pluriregionale da 24 mln di euro dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) che utilizza immagini aerofotogrammetriche per rilevare elementi indicativi di attività criminose (discariche abusive, sversamenti, baraccopoli infiltrate dal caporalato, manufatti abusivi).
Sul tema tanto discusso del ruolo cruciale (o meno) dell’Europa, è passato sotto silenzio tra i media italiani e gli italiani stessi, il PON Legalità che con soldi europei sta mettendo concretamente nelle condizioni molti territori del meridione d’Italia di fronteggiare fenomeni del tutto legati al malaffare. Perché ciò che il malaffare, la illegalità, le mafie e le loro zone “grigie” che sono politiche e sociali tolgono forza e spazio all’economia sana per inquinarla con l’economia malata e corrotta. Unico paese Ue dotato di uno strumento ad hoc per rafforzare le condizioni di legalità nelle aree più arretrate, l’Italia è interessata e coinvolta dal Programma Operativo Nazionale Legalità. In buona sostanza si tratta di un Piano di investimento settennale di oltre 692 milioni di euro gestito, per il Ministero dell’Interno, dal Prefetto Maria Teresa Sempreviva, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza preposto alle attività di coordinamento e pianificazione. Negli scorsi mesi sono state diverse le occasioni in cui si è potuto entrare nel vivo del Programma.
Così, tanto per essere estremamente concreti tra le attività finanziate dal PON Legalità, Criminal Focus Area c’è, per esempio, un progetto pluriregionale da 24 mln di euro dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) che con l’ausilio di immagini aerofotogrammetriche rivela elementi indicativi legati ad attività criminose tra i quali discariche abusive, sversamenti, baraccopoli infiltrate dal caporalato, manufatti abusivi). Ci sono ben 23 progetti finanziati che hanno ad oggetto l’acquisizione di apparati di sorveglianza a vantaggio di alcune delle principali aree produttive e a vocazione turistica, dalle Aree di Sviluppo Industriale (ASI) di Basilicata, Puglia e Campania, al Parco Archeologico di Sibari in Calabria, dal Bacino di alimentazione del gruppo sorgivo di Cassano Irpino ai Porti di Taranto, Gioia Tauro, Crotone, Corigliano Calabro e Vibo Valentia.
Così se, come accade la criminalità frena lo sviluppo di vaste aree del Paese, mortifica le prospettive di crescita dell’economia legale, nutre l’economia criminale ed illegale talune azioni possono contribuire ad aprire spiragli di resistenza. Non è una soluzione ad un problema endemico del Sud Italia ma certamente può rappresentare una precondizione per lo sviluppo di queste zone. Per tale motivo il PON Legalità ha tra i suoi obiettivi anche il rafforzamento delle pratiche virtuose della pubblica amministrazione nel contrasto a criminalità organizzata e corruzione. Parimenti il PON Legalità è teso a supportare il mondo imprenditoriale affinché in esso si possano diffondere le condizioni di sicurezza ed il sostegno all’economia sociale che attraversa Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia parimenti.
Altri investimenti per la sicurezza sono riservate dal PON Legalità alle aree culturali che possono contribuire pienamente allo sviluppo locale. “Safety and security per il parco archeologico di Ercolano” (3,5 milioni di euro), ne è un esempio ed un progetto del Mibact che tende a rafforzare i livelli di sicurezza e legalità nei siti di natura archeologica e museale che si dotano di diversi strumenti di videosorveglianza integrati. Altro finanziamento porta fondi a Napoli con “Asi…Cura” del Consorzio Asi Napoli (un progetto da 6,7 milioni di euro), atto a ripristinare processi e condizioni di sicurezza nonché a prevenire i fenomeni criminosi che frenano, in Campania, ben i quattro agglomerati industriali di Giugliano-Qualiano, Nola-Marigliano, Caivano, Acerra. Saranno installati lì apparati di ripresa “intelligenti” con sensori per monitorare l’aria e le acque. Questi ed altri numerosi interventi che compongono i ben 324 progetti per oltre 700 milioni di euro che sono andati oltre 101% della dotazione complessiva. La sola quota di cofinanziamento comunitaria, al 30 settembre 2021, ha fatto registrare il 106% della dotazione coperta da progetti finanziati (+26% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno) e il 56% di spesa certificata (+38% rispetto al 2020). Il Programma, grazie a una spesa certificata al 31 luglio 2021 di 262 milioni di euro, raggiunge così il target n+3 al 31 dicembre 2021, pari a 169 milioni di euro, ed anche l’obiettivo di spesa del 2022 di 242 milioni di euro.