Si è svolta stamane sabato 18 dicembre 2021 la cerimonia d’intitolazione di uno slargo che l’Amministrazione comunale di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, ha voluto dedicare ad Anatolij Korol, l’eroe ucraino che il 25 agosto del 2015 trovò la morte per sventare una rapina in un supermercato della cittadina nella quale aveva voluto insediarsi.
di francesco de rosa |
Castello di Cisterna, cittadina della provincia di Napoli, ha un nuovo slargo a ridosso di un incrocio tra via Vesuvio e via Madonna Stella in pieno centro cittadino. Uno spazio all’interno del quale c’è un’opera d’arte scolpita sul marmo dal Maestro Luigi Minichino, alcuni giochi per bambini e piante verdi con fiori variopinti ad onorare una memoria che qui non si vuole far cadere nell’oblio. Un lavoro durato alcuni mesi e pronto già da diverso tempo ma voluto inaugurare solo ora che le ultime elezioni amministrative sono lontane. Aveva voluto così il sindaco di Castello di Cisterna Aniello Rega che aveva anche chiesto un finanziamento a privati. Così è accaduto che la stessa azienda del fondatore dei supermercati Piccolo, Michele Piccolo, a cui appartiene anche il punto vendita dove Anatolij Korol perse la vita, si è resa disponibile assieme al Gruppo VéGé di cui fa’ parte affinché si realizzasse quel progetto che aveva ed ha nobili intenti: onorare il gesto estremo di un uomo che pur straniero in terra diversa dalla sua aveva deciso di difendere la legalità e la giustizia. Tutti assieme, Comune di Castello di Cisterna, supermercati Piccolo e Gruppo VéGé si sono adoperati affinché lo slargo Anatolij Korol diventasse davvero un luogo dedicato ai bambini, alla tenerezza delle loro età e alla memoria di un uomo che una bambina, sua figlia, la tenne fuori sul carrello della spesa quel giorno d’agosto prima di entrare nuovamente nel supermercato di via Selva in cui aveva già fatto la sua spesa. Anatolij Korol non sopportò di restare indifferente a ciò che stava vedendo e si lanciò a mani nude contro i due malviventi oggi in carcere e già processati quel giorno armati di pistola e intenzionati a portare bottino pieno a casa. Voleva impedire che avvenisse il sopruso ai danni dei clienti presenti nel supermercato in fila alle casse. Partì così una colluttazione che Anatolij Korol avrebbe anche dominato se non fosse stato che il complice, già scappato, rientrasse per infierire su Anatolij e liberare l’altro rapinatore. Sotto lo sguardo dei clienti e del personale in quel momento nascosti all’interno del supermercato Anatolij fu colpito e ucciso da un proiettile di pistola sparato dai malviventi.
La cerimonia d’intitolazione, toccante e sobria, si è tenuta alla presenza del vescovo di Nola Francesco Marino (che ha benedetto l’opera d’arte e lo slargo), di diversi sindaci del circondario presenti alla cerimonia con la fascia tricolore, con i vertici dell’Arma dei Carabinieri che opera al Comando Provinciale proprio di Castello di Cisterna, dei consiglieri regionali Mario Casillo, Gennaro Saiello e Carmine Mocerino, dell’onorevole Paolo Russo, del senatore Francesco Urraro, e, naturalmente, del sindaco di Castello di Cisterna Aniello Rega, del vicesindaco Giuseppe Scotto, della stessa vedova di Anatolij, Nadia Korol, che iniziò a lavorare con noi già poche settimane dopo la triste vicenda del marito che lasciò le sue due figlie Anastasia e Lisa Korol. Dopo aver sollevato il drappo rosso che aveva coperto fino a sabato 18 dicembre l’opera d’arte scolpita nel marmo e la stessa targa d’intitolazione dello slargo si sono susseguite le testimonianze anche del nostro Michele Piccolo che sin dal primo momento si mobilitò per stare al fianco di Nadia e delle sue due figlie. Presenti anche i vertici del Commissariato di Polizia di Acerra e la Camera di Commercio di Napoli con il suo presidente Ciro Fiola. Raffaele Piccolo, che del Gruppo VéGé è vicepresidente, ha dedicato la sua testimonianza ad una parte anche del tutto personale e commovente quando, nel ricordo, ha raccontato dei primi istanti in cui fece arrivo al punto vendita di via Selva. Non ha esitato infine a sottolineare anche il grande impegno del Gruppo VéGé a favore dei temi della legalità e della testimonianza. Il Maestro Luigi Minichino ha spiegato il significato dell’opera d’arte, quel catino posto alla sommità per abbeverare di giustizia di vita i diversi volatili. Ai piedi dell’opera d’arte tre targhe con tre dediche che resteranno a futura memoria: una dell’Amministrazione comunale, l’altra del Maestro Minichino che ne spiega il senso e la terza scritta dai supermercati Piccolo e dal Gruppo VéGé.