L’oppressione delle organizzazioni criminali


di luigi maiello | comandante di polizia locale


Siamo tutti cresciuti con la costante e soffocante presenza di organizzazioni criminali che da troppo tempo opprimono la nostra gente e le nostre terre. Molti anni fa un mio vecchio compagno di giochi che incontrai dopo una ventina di anni per ragioni di ufficio, alla mia domanda sul perché avesse scelto la strada del crimine entrando in un clan, mi disse, con un gran sorriso e con una disarmante semplicità: “Lui’ posso ancora chiamarti così no ?.. . Vedi, qui siamo cresciuti tutti a pane e camorra, deve andare cosi, poi che ti devo dire .. a me mi piace!”  Oggi quel mio vecchio amico sta scontando una trentina di anni di carcere ma questa è un’altra storia … .

Quando si parla di camorra la mente ci ripropone le immagini suggestionate di quelle organizzazioni camorristiche composte perlopiù  da un manipolo di tamarri chiassosi. Vestiti come tronisti e perennemente alla guida di auto e moto sfarzose… . In queste prime pagine d’esordio,  voglio provare a descrivere, spero in modo semplice  e secondo il mio personale punto di vista, un modello diverso di camorra . Una organizzazione criminal-imprenditoriale dalle caratteristiche tipiche dell’organizzazione mafiosa, una multinazionale del crimine con interessi diversificati nei settori dell’economia, un’organizzazione con origini  opposte alla convinzione diffusa di una camorra figlia della povertà sociale ed economica.

Dai dati dell’ultimo decennio relati ai delitti di cui agli artt. 416 e 416 bis c.p. (associazione a delinquere ed associazione a delinquere di stampo mafioso) quasi nel 45% dei casi presi in esame è stato contestato a soggetti detentori di cariche politico-amministrative a livello locale, regionale e nazionale.  Una cartina a tornasole di quelle che sono le reali potenzialità nell’infiltrarsi nel sistema paese di  questo tipo di criminalità  evoluta, dove i vertici inseguono e ricercano,  (molte volte con successo), la strada della gestione diretta ed indiretta del potere dall’interno delle istituzioni.

Siamo tutti portati a dare per scontato che i traffici illegali maggiormente remunerativi per questi raffinati e moderni signori del crimine provengano perlopiù dalle estorsioni, il traffico di armi ed il traffico di droga, ignorando che se da una parte le estorsioni e tutte le altre tradizionali attività criminali sono finalizzate, oltre a produrre ingenti guadagni ed a creare l’assoggettamento della popolazione alle regole della camorra,  esiste un traffico molto più pericoloso e deleterio per il nostro intero sistema, perché mina, dall’interno, direttamente lo stato e le sue istituzioni, ovvero quegli apparati che, ad ogni livello, dovrebbero combattere la camorra  .

Questo tipo di traffico per niente romantico, non  riporta alla mete nulla di emozionante o rischioso, ma nel concreto procura grande potere alla camorra mafizzata . Il nostro codice penale definisce detta attività illegale con il termine giuridico:  “Traffico di influenze illecite”, in sintesi, senza voler entrare in inutili tecnicismi, il traffico di influenze non è altro che un complesso intreccio  di corruzione divenuta sistemica, dove prevalgono modelli non pianificati di regolazione delle attività dei partecipanti che sono uniti da comuni intenti illeciti e che per questo condividono informazioni riservate e confidenziali. Questo produce effetti devastanti : l’assoggettamento a regole di condotta figlie di una nuova mentalità mafiosa della classe dirigente, i cui riflessi si manifestano in concreto con danni immediati,  da subito con sperpero di denaro pubblico, che produrrà un’incidenza negativa sulla quantità e qualità dei servizi della pubblica amministrazione, alterandone i criteri di scelta, agevolando attività inutili ma più lucrose a scapito di altre più utili per la collettività.

Questa camorra 2.0 non si nasconde, anzi  ci cammina quotidianamente accanto, si annida negli uffici pubblici ed in altri settori fondamentali delle istituzioni è fatta da insospettabili e da volti noti da sempre riconducibili agli interessi della criminalità, facce “quasi pulite” troppo tollerate  anche da chi dovrebbe combatterli .

E’ una camorra fatta da soggetti colti e benestanti ai quali dareste tutti i vostri risparmi. Che si impegna ad ogni elezione. Dove vince aldilà dei risultati elettorali.  

Questa nuova criminalità non spara, non uccide, non fa stese, vive nel lusso ma non ne fa sfoggio, ma sa essere più pericolosa dei peggiori killer tradizionali, si avvale di un sistema di protezione simile ai nostri anticorpi, infatti quando vengono attenzionati, anche solo labilmente inizia ad utilizzare tutte le informazioni ed i contatti che illecitamente ha coltivato negli anni.

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